Telese, maltrattamento animali: ecco i dettagli della vicenda

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Kevin e Ducan, ora salvi

Questi in foto sono Kevin e Ducan, due cani scampati all’imminente pericolo a cui erano andati incontro pochi giorni fa. Lo scatto risale a un momento sereno, a casa di chi in questo momento se ne sta prendendo cura, salvi e liberi e lontani dalle barbarie e sevizie subite fino a pochi giorni fa. L’autore degli scempi gesti nei loro confronti era G. F., 41 anni, pluripregiudicato, che nell’ultima settimana, grazie a segnalazioni e foto segnaletiche sui social e all’articolo apparso su Fremondoweb lunedì 31 maggio e che potete rileggere cliccando qui, è stato al centro dell’attenzione nella cittadina termale. L’uomo, noto a tutti e che era agli arresti domiciliari per altri reati, come da sua stessa ammissione, si faceva portare cuccioli di cane e gatto, a suo dire per poter avere compagnia in un difficile periodo di solitudine a seguito della recente scomparsa della madre.

Una telefonata anonima era arrivata a Clelia Longo, volontaria animalista e presidente dell’Associazione “Amiamo gli animali”, da anni concretamente attiva nella cura e nella salvaguardia degli animali randagi. Nella telefonata, la Longo veniva avvertita che l’uomo stava maltrattando tre cuccioli che teneva sul balcone di casa e che purtroppo sono stati trovati privi di vita a seguito di indicibili barbarie. Da lì la denuncia e il resto è storia già raccontata a mia firma su questo portale. Venerdì 3 giugno, l’uomo ha lasciato la propria dimora, in cui era agli arresti domiciliari, ed è stato tradotto in carcere, per aggravanti della pena che già stava scontando, anche a seguito della vicenda attenzionata nell’ultimo periodo.

Prima di arrivare a questo c’erano già state piccole scintille che hanno fatto scattare la miccia. Cosa accadeva prima di approdare a questa macabra scoperta? Ce lo racconta la stessa Longo, in una intervista smorzata da emozioni e dolore. “A Telese, insieme a Maria Abbatiello, presidente dell’associazione ‘Borgo a quattro zampe’, sono il punto di riferimento per tutte le volontarie alle quali arrivano richieste di adozione dalla zona. Ci contattano per avere notizie più precise sulle persone che fanno richiesta di cuccioli. Già da qualche giorno ero stata contattata da alcune volontarie, tra cui Loredana Avallone di Napoli e Rosa Buonocore di Salerno: mi dicevano di continue richieste di cuccioli di cane e gatto da parte di G. F.. Quando ho visto che l’aspirante adottante fosse sempre lui per continue richieste mi si è accesa una lampadina: ero certa che qualcosa di strano stesse alla base di questa smania di possedere animali”.

La Longo racconta che l’uomo, durante le sue ripetute telefonate, si diceva depresso e che la compagnia degli animali lo avrebbe aiutato a superare un periodo difficile che stava attraversando. Una delle cose che è necessario sottolineare è che le associazioni animaliste e i volontari che ne fanno parte rispondono a tali richieste sempre con le dovute cautele. Ricorrono a pre-affidi e a moduli da visionare attentamente, compilare e consegnare. “Inutile dire – continua la volontaria – che nel momento in cui si diceva al soggetto richiedente che c’erano dei moduli da compilare, che dessero la possibilità di identificarlo al meglio, sembrava non essere interessato”. Questo è il motivo per cui le stesse associazioni chiedono di non pubblicare annunci in cui si esprime la possibilità di donare animali. Annunci fatti col cuore, senza malizia ma che possono essere l’esca di atrocità. In questo modo si corre il rischio di portare i propri cuccioli nelle mani sbagliate. Come quanto accaduto a Telese. Come stava accadendo a Macchia, un cucciolo che da Castelvenere stava arrivando alle mani di G. F. “Quando ho saputo che anche Macchia era in procinto di raggiungere la casa degli orrori, me lo sono subito fatta consegnare e per fortuna il cagnolino non è mai arrivato in quella casa, altrimenti nessuno può immaginare cosa sarebbe potuto accadergli”.

Macchia

“Circa una decina di giorni fa – racconta la Longo – una mia collega mi ha chiamata dicendomi che questa persona aveva fatto richiesta di un pastore tedesco e che aveva raccontato che a casa sua aveva già dei cuccioli. La volontaria si era fatta inviare le foto dei cuccioli, per vedere in che stato vivessero, e dalle immagini arrivate si notava il puro terrore negli occhi dei due cani”. I due cani in oggetto sono proprio Kevin e Ducan, quelli di cui ho parlato a inizio articolo. “Non potendo andare personalmente a visionare lo stato in cui versavano i cani, perché ero fuori Telese, mi sono rivolta a Marilia Alfano, in quanto animalista attivista come me ma anche assessore del Comune di Telese Terme. La Alfano si è recata a casa dell’uomo ed è riuscita a persuaderlo, trovando il modo di farseli consegnare. Erano completamente inzuppati di candeggina, terrorizzati e in pessime condizioni igieniche. Subito sono stati portati dal veterinario, uno di loro non si muoveva, sembrava moribondo, ma dopo adeguate cure ora sono salvi e sotto la nostra custodia”.

Subito dopo è arrivata la telefonata anonima che ha aperto gli occhi alla volontaria e che ha fatto scattare una rete di segnalazioni e la denuncia. Si sono movimentate le istituzioni e animalisti nazionali, come Ilaria Fagotto, politica e attivista siracusana che subito si è messa in contatto telefonico col soggetto. L’uomo in più occasioni ha ammesso le atrocità di cui era stato autore, adducendo la colpa alla sua sempre più opprimente depressione. “Nella tragedia – conclude Clelia Longo – l’importante è essere riusciti a salvare qualche cucciolo e ancora più importante è che nel caso dovesse tornare in libertà o agli arresti domiciliari a lui non arrivino più cani. Il caso ha avuto larga eco, tutta Telese conosce la verità, e tutti terranno gli occhi bene aperti”.

Eppure la cosa sembra non essere finita: evidentemente proseguiranno le indagini a seguito delle denunce. Di cosa altro si verrà a capo? Così conclude la Longo: “Ringrazio chi mi ha sempre sostenuta in questa estenuante battaglia: le forze dell’ordine, in particolare il comandante del Corpo Forestale Marino Sacco, la magistratura, il Sindaco Giovanni Caporaso, ma  in primis l’Assessore Marilia Alfano per tutto quello che ha fatto per questi poveri cuccioli ora salvi. Grazie a Ilaria Fagotto e a tutte le volontarie che si sono mobilitate per venire a capo di questa barbarie. Grazie ai cittadini mi hanno mostrato la più sentita solidarietà sostenendomi in questa dura battaglia. I ringraziamenti non sono finiti e presto li renderò pubblici tutti”.

Fremondoweb continuerà a seguire la vicenda e quanto prima verranno pubblicati ulteriori aggiornamenti.