Telese, mensa scolastica nella bufera: i genitori chiedono trasparenza e collaborazione

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I rappresentanti del Consiglio di Istituto, Serafini e Lavorgna, sollecitano l’Amministrazione e gli Uffici competenti affinché si abbiano risposte chiare e precise

A Telese non si è abbassata l’attenzione verso i notevoli aumenti del servizio di refezione scolastica dell’Istituto Comprensivo di Telese – Solopaca – Castelvenere. Lo scorso 5 marzo, Barbara Serafini e Luigi Lavorgna, rappresentanti del Consiglio di Istituto, nella componente genitori di Telese Terme, nell’interesse delle famiglie coinvolte dall’oneroso incremento avvenuto nel mese di febbraio, hanno inoltrato una PEC alla Segreteria Comunale, agli Uffici Scuola e Protocollo per accedere a una serie di documenti che rendessero trasparenza sull’effettiva gestione del servizio.

“Non è nostra intenzione mettere in difficoltà nessuno, né di creare polemiche, tantomeno di strumentalizzare in alcun modo una questione così delicata che riguarda tantissime famiglie – il commento dei due consiglieri – Vogliamo solo aiutare i genitori interessati a trovare delle risposte valide a tali aumenti che ancora una volta si sono verificati così, all’improvviso, durante l’anno in corso e non preannunciati all’inizio dell’anno scolastico. Chiediamo, e continueremo a farlo, trasparenza e collaborazione, per garantire il diritto all’accesso alle informazioni e alla corretta gestione delle risorse pubbliche”.

Aumenti che hanno aperto una bufera tra i genitori e l’Amministrazione Comunale che, a suo dire, è stata costretta ad aumentare i prezzi delle tariffe di refezione a seguito dell’aumento di iscritti al servizio mensa ma anche per via dell’incremento dei costi delle materie prime.
I Consiglieri di Istituto hanno inoltrato una PEC agli Uffici Comunali di competenza per richiedere l’accesso a documenti come il Capitolato d’Appalto e il contratto in essere con la ditta aggiudicatrice del servizio di refezione scolastica, l’importo della compartecipazione comunale ai costi dei ticket mensa, il numero di iscritti al servizio di refezione, l’importo delle quote non pagate negli ultimi anni scolastici, segnalazioni, reclami e riscontri eventualmente ricevuti in merito alla refezione scolastica negli ultimi due anni, eventuali modifiche contrattuali e/o proroghe concesse alla ditta fornitrice, il Regolamento della mensa scolastica.

“Lo scorso 24 marzo – commenta Serafini – abbiamo ricevuto una risposta, sempre tramite Posta Elettronica Certificata, nel quale ci veniva comunicato che il diritto di accesso ai documenti amministrativi è esercitabile da chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso, e che per poter legittimamente esercitare il diritto di accesso, non è sufficiente asserire di essere titolare di un generico interesse all’acquisizione della documentazione, ma è necessario che la richiesta sia specificamente motivata. Siamo dunque stati invitati a chiarire quali siano le circostanze e le motivazioni che ci rendono titolari di un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è richiesto l’accesso in modo da consentire una completa istruttoria sulla legittimità e ammissibilità della richiesta”.
“Certo, forse non siamo proprio dei tecnici e professionisti in materia – prosegue la rappresentante di Istituto – ma probabilmente ci si è appellati a dei minimi cavilli burocratici per rinviare la richiesta al mittente. Riteniamo tali motivazioni inutili e pretestuose”.

Avendo a disposizione solo dieci giorni per rispondere alla mail PEC inviata ai due rappresentanti, Serafini e Lavorgna hanno nuovamente inoltrato la loro istanza, con le medesime richieste, nelle quali sottolineano che non solo si dimostra l’interesse diretto e concreto, ma si esprime la legittimazione a esercitare il diritto di accesso, a chiunque, a prescindere da un particolare requisito di qualificazione, ai sensi del decreto Lgs. 33/2023. Con l’ulteriore richiesta, si è proceduti alla individuazione di dati e documenti precisi, evitando la formulazione di richieste generiche.

“Continueremo a sollecitare l’Amministrazione affinché fornisca spiegazioni dettagliate e comprensibili sui criteri adottati per l’aumento delle tariffe – conclude Luigi Lavorgna – Rappresentiamo un grandissimo numero di famiglie irritate, che comunque restano unite e compatte affinché emerga la verità e affinché si affermi il principio di trasparenza nella gestione dei servizi pubblici essenziali”.