È di un sannita la ristrutturazione, e la imponente facciata ispirata al più bell’Impressionismo, di uno degli hotel più importanti di Mestre: si tratta dell’Hotel Sirio, una grande struttura rettangolare che nel 1963 venne edificata principalmente per essere utilizzata da una clientela d’affari e commerciale. Vincenzo Di Donato, architetto originario di San Lorenzo Maggiore, ha lavorato per un decennio alla ristrutturazione dell’imponente struttura ricettiva veneziana. L’architetto laurentino, nella sua carriera, vanta diverse ristrutturazioni alberghiere, oltre alla progettazione e alla direzione dei lavori e agli allestimenti dei Terminal passeggeri delle Stazioni marittime di Venezia e Cagliari, firmando altresì sedi di rappresentanza a Roma e a Bruxelles. Nel 2008, anno in cui è cominciato il suo lavoro presso l’hotel di Mestre, ha lavorato per dotarlo di un sistema domotico che consentisse la gestione e i consumi energetici. Nel 2018 vi ha progettato un sistema di contenimento energetico, realizzando una parete ventilata sulla facciata principale, su quelle laterali, e di un cappotto termico sulla facciata del retro. Un progetto che ha permesso di raggiungere un importante traguardo di contenimento energetico. sfruttando la possibilità di lavorare anche su migliorie estetiche. Non più la solita, classica facciata da hotel imponente: una facciata, piuttosto, che attira l’attenzione per originalità, eleganza e bellezza. La superfice della struttura, infatti, con sei pannelli di 180 metri quadrati, richiama le famose Ninfee di Claude Monet. L’idea, come dichiarato da Di Donato, nasce dalla volontà di nascondere piccoli difetti estetici sotto un elemento decorativo di notevole prestigio. Il richiamo artistico all’opera di uno dei massimi artisti impressionisti va a sottolineare che ci troviamo nella città dell’acqua per antonomasia, Venezia. Un’opera bella, dai colori che trasmettono estetismo e armonia, in uno dei luoghi più incantevoli del mondo.
Giornalista