Fono-registrazione intervento pronunziato nel Consiglio Comunale del 20 dicembre 1999. Addizionale IRPEF Esercizio Finanziario 2000: storia di ordinaria malafede e demagogia. Sala biblioteca-Casa Comunale
L’amministrazione guardiese è costretta a deliberare l’addizionale comunale IRPEF nella misura minima (0,2 punti percentuali) per far quadrare i conti del bilancio e l’opposizione consiliare “Per Guardia” rappresentata da Panza Floriano, Falato Carlo, Garofano Umberto e Mancino Alfredo scatena una campagna denigratoria contro il sindaco Ceniccola per farlo fuori civilmente.
N.B. È doveroso ricordare che dopo aver riconquistato il bastone del comando, nel maggio 2002, il sindaco Falato si è ben guardato dal cancellare la suddetta tassa, anzi, non ha esitato ad elevarla nella percentuale massima prevista dalla legge (alla faccia del popolo-bue).
Signori consiglieri,
la miserevole sceneggiata messa in atto in questi giorni dal gruppo consiliare “Per Guardia” mi obbliga a fare qualche precisazione e, senza tirarla troppo per le lunghe, dico subito che contrariamente a quello che si vuol far credere con questo volantino dal titolo “Vergogna” distribuito, nei giorni scorsi, la decisione di introdurre l’addizionale IRPEF al 0,2% è stata una scelta obbligata che serve non per finanziare “le spese di promozione e pubblicità del Sindaco” come falsamente si afferma nel volantino bensì trattasi di un atto dovuto per far fronte alla riduzione dei trasferimenti statali di ben 275 milioni di lire operata dal Governo D’Alema e non potendo più mettere in bilancio i 364 milioni di lire (quale accertamento ICI per gli anni 1993-1996) che avevano messo in bilancio e speso nei primi 6 mesi dell’anno 1999 coloro che oggi invitano il popolo alla rivolta. Soldi spesi prima di incassarli e senza avere previsto in bilancio le voci specifiche per mettere l’Ufficio finanziario in condizione di poter agire per il recupero di tali somme. Alla faccia della buona amministrazione!
In poche parole, siamo stati costretti ad introdurre questa tassa (che porterà nella cassa del Comune circa 76 milioni di lire) per mantenere i servizi pubblici allo stesso livello degli anni precedenti e per raggiungere l’equilibrio economico-finanziario necessario per approvare il bilancio dell’Ente. E tutti devono sapere che per raggiungere tale risultato non solo abbiamo dovuto introdurre l’addizionale IRPEF (come hanno fatto la quasi totalità dei comuni d’Italia) ma abbiamo rinunciato anche allo stipendio per il Sindaco e gli Assessori (cosa mai fatta prima e dopo il Sindaco Ceniccola).
In provincia di Benevento sono già ben 64 comuni su 78 che l’hanno approvata questa tassa e potete esserne certi che chi oggi ci accusa di voler “affamare il popolo guardiese” non avrebbe fatto diversamente da noi.
Ecco perché questa sera possiamo sicuramente assegnare il premio Nobel dell’ipocrisia a chi definisce tale tassazione “vessatoria”.
A conferma che non c’è alcuna volontà vessatoria da parte del sindaco Ceniccola nei confronti dei guardiesi devo ricordare che l’ICI e la Tassa sui Rifiuti sono rimaste invariate e, inoltre, abbiamo deciso di abbassare al 2 per mille l’aliquota ICI per i proprietari che effettuano interventi di recupero di immobili nel centro storico.
Quindi, è fin troppo chiaro che chi stampa volantini dal titolo “Vergogna” per stigmatizzare tale decisione lo fa al solo scopo di diffondere il seme della rivolta verso le Istituzioni e denota in maniera chiara l’assenza di cultura di governo ed una profonda malafede.
Il gruppo “Per Guardia” farebbe bene a ricordare che essi sono gli artefici ed eredi di un sistema politico-amministrativo che ha dissanguato la cassa dell’Ente. Ed ecco perché dico che questa decisione è indispensabile per far quadrare i conti e, nel contempo, incominciare a pagare i tanti debiti che ci sono stati lasciati in eredità.
A tal proposito, vale la pena ricordare che questa tassazione serve per pagare anche i 97 milioni di lire alla famiglia Brod, proprietaria dell’area dove sono stati costruiti gli alloggi per i dipendenti comunali in via Campopiano.
Un’ area che nel 1981 valeva solamente 2 milioni di lire ed oggi siamo costretti a pagare a peso d’oro per l’ignavia amministrativa di coloro che governavano il nostro Comune, i quali hanno effettuato in modo irregolare il decreto di occupazione del suolo e, per tale motivo, la giustizia amministrativa ha condannato il comune di Guardia Sanframondi a risarcire i proprietari lesi nei propri diritti economici. Una domanda nasce spontanea: è giusto che i cittadini debbano pagare l’ignavia e l’incapacità amministrativa dei governanti?
A mio avviso, è, francamente, insopportabile! E diventa ancor più insopportabile vedere che coloro che hanno provocato tali disastri amministrativi oggi si mettano in cattedra per dare lezioni di buon governo senza fare un benché minimo accenno di autocritica.
Per dirla con il grande Totò: “…Mi faccia il piacere”.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Dott. Amedeo Ceniccola