“Se gli amministratori vogliono essere sordomuti, noi non siamo ciechi. Prima di venire in consiglio comunale per discutere il Bilancio, avremmo voluto leggere le carte che non ci sono state consegnate. Per questo abbiamo deciso di abbandonare la seduta consiliare. Per quanto ci riguarda, Sindaco e giunta possono continuare a cantarsela e a suonarsela, tanto la cittadinanza di Castelvenere ha ben compreso il tipo di musica e la banda che la suona”.
Così il Capogruppo della Minoranza “Città Nuova” Alessandro Di Santo, già sindaco del paese, motiva l’abbandono del consiglio comunale, non prima di aver fatto allegare agli atti della seduta le motivazioni di protesta firmate anche dagli altri due consiglieri del suo gruppo, Luigi Piazza e Raffaele Simone.
“Il rendiconto di gestione – dice Di Santo – dovrebbe rappresentare la spiegazione contabile di una serie di azioni compiute o non compiute dall’amministrazione comunale nell’anno 2018. La convocazione di oggi è stata effettuata per votare o non votare l’approvazione di questa azione di governo. Viene chiesta a ogni consigliere di approvare o non approvare un documento economico finanziario di grande valenza giuridica che pone ognuno di noi a responsabilità patrimoniale personale davanti alla Corte dei Conti per eventuali danni erariali e ai Tribunali ordinari per eventuali responsabilità civili e penali. Abbiamo già segnalato agli organi competenti i criteri adottati dalla giunta del sindaco Scetta per l’applicazione della tassa TARI 2018, per gli affidamenti di incarichi a favore di società o professionisti e il metodo del ‘silenzio’ in consiglio comunale dove con un atteggiamento arrogante non si risponde alle interrogazioni dei consiglieri della Minoranza. Basta leggere – continua Di Santo – le delibere di consiglio comunale e non si troverà nessuna risposta del Sindaco o dei suoi delegati alle domande di chiarimento dei consiglieri di Minoranza”. E ancora: “E’ stato disattesa anche la richiesta di convocare i consigli comunali in un orario più opportuno per consentire la partecipazione dei consiglieri e dei cittadini lavoratori. Forse per molti consiglieri di maggioranza l’essere consigliere è l’unico lavoro. In ultimo abbiamo chiesto una copia degli atti del consiglio di questa sera e abbiamo ricevuto un foglietto di due pagine con l’invito a cercare il resto della documentazione sul sito dell’ente. Noi vogliamo che ogni consigliere debba avere in largo anticipo tutti gli atti del consiglio in forma cartacea e digitale, con tutti gli allegati e i pareri, compresi quelli dei responsabili economici e dei revisori. Il consiglio di questa sera prevede l’approvazione di tanti numeri, è l’atto più importante dell’ente, non è una convocazione conviviale. Vi sono i soldi delle tasse dei cittadini, delle entrate statali, dei finanziamenti, dobbiamo sapere se sono stati usati diligentemente e legalmente”. “In questo ultimo anno il sindaco Scetta, forse perché troppo impegnato nelle trasferte per la promozione (?) della ‘camaiola’ e nei banchetti degustativi, non ha mai risposto alle nostre richieste di chiarimenti. Ora, addirittura, ci vengono negati anche gli atti scritti del consiglio. E’ un nostro diritto e non consentiamo a chicchessia di continuare a nascondere i documenti. Chiederemo agli organi competenti di verificare gli atti del consiglio che ci appaiono di dubbia legittimità. Per tutte queste motivazioni e non essendo nelle condizioni di conoscere gli atti posti all’ordine del giorno abbandoniamo la seduta del consiglio comunale”, conclude il capogruppo Di Santo.