Il Consiglio Comunale di Cerreto Sannita, chiamato ad esprimersi sulla proposta dell’ISPRA relativa alla perimetrazione del Parco Nazionale del Matese, con delibera n° 33 del 10/12/2019, pubblicata il 21/01/2020, si è espresso! Una votazione che ha visto maggioranza e minoranza esprimersi all’unanimità e nel modo peggiore possibile in quanto sia la proposta del sindaco sia le dichiarazioni di voto dei Capi-Gruppo consiliari hanno rigettato completamente la proposta dell’ISPRA adducendo tutti, indistintamente, che quella perimetrazione “è calata dall’alto” e che “comporta molti vincoli che metterebbero a rischio la chiusura delle locali attività presenti sul territorio” e, quindi, quel Parco…. non s’adda fare!! Ignorando completamente chi, come noi e moltissimi altri cittadini di Cerreto Sannita, il Parco Nazionale del Matese lo vuole! La proposta dell’ISPRA, organo tecnico del Ministero dell’Ambiente, ha fatto semplicemente il suo mestiere.
Ha proposto una perimetrazione che in massima parte includeva nel Parco Nazionale del Matese aree già protette ed allargando a territori di alto valore naturalistico ed ambientale che già avrebbero dovuto essere protetti e vincolati. Proposta argomentata con uno specifico studio, pubblicato sul sito del parco Regionale del Matese, che inviterei tutti a leggere. Dietro a quei tratti di confini (individuabili molto facilmente per chi conosce il territorio) ci sono studi, analisi, sopralluoghi fatti da studiosi, naturalisti, ornitologi e topografi che hanno individuato confini che si definiscono “naturali” e che la flora e la fauna da proteggere ha nel proprio patrimonio genetico sviluppato in milioni di anni di evoluzione.
L’ISPRA ha risposo semplicemente alle regole di protezione della natura creando intorno alle aree già protette una fascia minima di protezione necessaria alla tutela naturalistica. E’ utile ricordare ai consiglieri comunali che sul territorio di Cerreto Sannita incide la Zona Speciale di Conservazione – cod. IT80200009 – “Pendici Meridionali del Monte Mutria” (che va dai Tre Cantoni a Monte Coppe alla Parata di Cerreto passando per Costa della Lente) che ha già un suo disciplinare (D.G.R. n. 795 del 19/12/2017) che pone già vincoli finalizzati alla protezione dell’ecosistema del Matese Sud-Orientale e lo stesso PUC di Cerreto Sannita vincola quelle aree classificandole come “Conservazione Integrale” (Tav. 4 Vincolo paesaggistico). Quindi il Parco Nazionale del Matese non imporrebbe alcun vincolo rispetto a quelli già esistenti.
La Zona Speciale di Conservazione “Pendici Meridionali del Monte Mutria” nasce nel Parco Regionale del Matese e si espande per circa la metà fuori Parco Regionale del Matese che ne è anche “Ente Gestore”. Quindi, di fatto, quella parte del territorio del Comune di Cerreto Sannita che ricade nella Zona Speciale di Conservazione dovrà rientrare obbligatoriamente nel Parco Nazionale del Matese poiché condizione imprescindibile in quanto la ZSC non si può recidere. E’ appena il caso di ricordare che le aree appartenenti ai Parchi Nazionali ricevono tutta una serie di finanziamenti da parte della Comunità Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania ed attivano sinergie anche soprannazionali perché il marchio “Parco Nazionale” è garanzia di qualità dei prodotti (che sono rigorosamente tracciati) e di identificazione territoriale. Basta ricordare il bilancio turistico del Parco Nazionale del Vesuvio che, da solo, nel 2018 ha visto la presenza di circa 700.000 turisti. Invece ci troviamo di fronte ad un Consiglio Comunale che unanimamente vota contro l’adesione ad un Parco Nazionale in un momento storico in cui tutto il mondo ha preso coscienza dei disastri ambientali a cui bisogna mettere dei vincoli.
Vista che la delibera non tiene conto delle aree già protette che obbligatoriamente dovranno essere inserite nella perimetrazione del Parco Nazionale del Matese, con i nostri legali, stiamo valutando l’opportunità di impugnare davanti al TAR la delibera di Consiglio Comunale n° 33 del 10/12/2019.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Fronte Sannita per la Difesa della Montagna
Giuseppe Fappiano