Claudio Ricci (PD): replica a Del Vecchio e Moriello

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Leggo sulla stampa dell’ironia di due cari amici, Del Vecchio e Moriello, a proposito degli organismi provinciali del PD. E ciò mi dispiace. Chiarisco che quando ho accettato di occuparmi degli «esteri», collaborando con l’onorevole Fiano a livello nazionale, non l’ho fatto certo pensando di dovermi occupare di questioni planetarie. L’ho fatto, invece, perché sono ormai profondamente convinto che il discrimine più importante delle forze politiche italiane sia la «quesitone europea». Naturalmente restano in piedi le differenziazioni culturali che una volta si dicevano ideologiche: movimenti di ispirazione cristiana, laici, socialisti, liberali.

Tuttavia, sicuramente ancora prima di esse, oggi le forze politiche sono chiamate a pronunciarsi sulla questione europea e a fare conseguentemente delle scelte. Immaginiamo per l’Italia di poter uscire dall’Europa? Immaginiamo al contrario di doverci assolutamente rimanere? E ancora, questa Europa ci sta bene? Riteniamo che essa, così com’è, sia utile?

Ecco, sono queste alcune delle domande che le forze politiche non possono più evitare: insomma la «quesitone europea» è assolutamente centrale nel dibattito politico! E siccome ritengo che un partito come il nostro PD, più di altri, su questo argomento debba dire parole di assoluta chiarezza, ho pensato utile collaborare con l’onorevole Fiano affinché il nostro partito elabori strategie politiche, anche e soprattutto comunicative, per fronteggiare l’onda così detta «sovranista». Noi abbiamo una esigenza, come partito, vitale e cioè che i temi europei siano affrontati in modo giusto e soprattutto incisivo per non soccombere ai sovranismi.

Potrei continuare su questo argomento, ma credo di essere stato sufficientemente chiaro. Forse invece di usare la parola «esteri» poteva essere usata una terminologia meno roboante, per esempio «tematiche europee». Ma tant’è. Io questo impegno l’ho interpreto nella direzione di contribuire ad elaborare politiche di contrasto alle tesi antieuropeiste sovraniste. E siccome, più siamo a occuparci di PD meglio è per il nostro partito, proporrò che l’ottimo Moriello possa occuparsi di una tematica anch’essa rilevante come gli «affari regionali».

D’altro canto – e con questo concludo – se il Segretario Zingaretti ha ritenuto che ciascuna Federazione Provinciale debba partecipare, come si usa dire dal basso, alla definizione del programma politico nazionale del partito, richiedendo alle stesse di dotarsi degli opportuni Responsabili, non vedo perché il PD Sannita dovrebbe astenersi dal fornire il suo contributo su taluni importanti temi, benché essi siano poco graditi a miei due cari amici.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Claudio Ricci