Comitato Beni Comuni di Sant’Agata de’ Goti: “Non si facciano affari sull’acqua”

postato in: Notizie dal Sannio | 0
Condividi articolo
Comunicato Stampa – Comitato Beni Comuni di Sant’Agata de’ Goti

GESESA inaugura la nuova illuminazione, ma non investe nella rete idrica. Il Comitato Beni Comuni di Sant’Agata de’ Goti: non si facciano affari sull’acqua

Sarà inaugurata il 23 settembre da GESESA la nuova illuminazione artistica del Costone Martorano di Sant’Agata de’ Goti. Si legge nella nota diffusa che: “il nuovo sistema di luci consente, tramite l’uso di sfumature cromatiche, una lettura dei vari piani e la valorizzazione del costone tufaceo nel rispetto del patrimonio storico naturalistico”. 

Questo tipo di iniziativa va in direzione opposta alle intenzioni che hanno portato, lo scorso anno, all’organizzazione di un tavolo per la ripubblicizzazione dell’acqua da parte del Comitato Beni Comuni di Sant’Agata de’ Goti assieme all’amministrazione comunale. 

GESESA, del gruppo Acea, è una delle tante società mista pubblico privato che, nonostante la volontà espressa dagli italiani, fa profitto sull’acqua. I proventi della vendita dell’acqua, così come ricordato non troppe settimane fa dal Comitato Sannita Acqua Bene Comune per una situazione analoga, dovrebbero essere investiti nelle reti, e non potrebbero essere utilizzati per finanziare campagne pubblicitarie o sponsorizzazioni. 

Il Comitato Beni Comuni di Sant’Agata de’ Goti tiene a precisare che l’acqua non è una merce, e che i proventi delle bollette dell’acqua non possono essere utilizzati per operazioni pubblicitarie. Si dovrebbe chiedere ai santagatesi cosa ne pensano. Non basta accendere un paio di lampadine per dire che c’è un’azienda che investe nel territorio. 

Le tariffe più elevate in Campania, nessun investimento nella rete idrica, 12 depuratori sotto sequestro, sponsorizzazioni non richieste a carico dei cittadini, ultimo bilancio della SpA in perdita: stiamo parlando di una società che vende a caro prezzo l’acqua e poi vorrebbe destinare una piccola parte dei propri profitti all’illuminazione di un costone già illuminato, anziché investire nella manutenzione e nell’efficientamento della rete idrica.