Fiorenza Ceniccola (FI): “Nel 2013 il funerale della giustizia e della democrazia”

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Riceviamo e pubblichiamo da Fiorenza Ceniccola – Coordinatrice Forza Italia Giovani Benevento 

Il 27 Novembre 2013 ha segnato il funerale della giustizia e della democrazia. Quella data segna la cacciata ingiusta con metodi barbari ed illegittimi del Presidente Berlusconi dalla vita pubblica (l’ultimo presidente liberamente e legittimamente eletto dal popolo).  Per noi forzisti la testimonianza a favore dell’innocenza di Berlusconi non rappresenta una novità. Noi l’abbiamo sempre creduto, ci siamo sempre battuti a sostegno dell’innocenza di Silvio Berlusconi e siamo sempre stati contraddetti senza alcun elemento di fatto. 

Quanto è successo al Presidente è una vergogna che grida vendetta!!! È necessario che tutti ricordino quanto Berlusconi ha dovuto subire: più di 100 processi, più di 1000 pubblici ministeri dedicati a lui, più di 3000 udienze e nessuna condanna. La questione Berlusconi dimostra una deriva giudiziaria da una parte della magistratura che ha piegato la legge ai propri interessi politici. Si ricordi la condanna di primo grado presso il tribunale di Milano per “concorso di rivelazione di segreto d’ufficio”. Berlusconi, dopo che aveva subito intercettazioni da tutte le procure italiane, fu l’unico ad essere stato condannato in primo grado per aver concesso al giornale di pubblicare la conversazione tra Pietro Fassino e l’allora presidente Unipol. Nessuno, a parte Silvio Berlusconi, è stato condannato con tali accuse e ancora più grave è il fatto che Berlusconi non ha avuto neanche la soddisfazione di essere assolto, perché chi è venuto dopo il giudice di primo grado ha fatto morire per prescrizione quel processo. 

Ancora, il caso #Mediaset dimostra l’accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi. Per la prima volta, infatti, il 30 Luglio del 2013, una sezione feriale della corte di cassazione ha detto esattamente il contrario di quello che ha detto prima e dopo in altre sezioni di cassazione – ossia che poteva essere condannato per frode fiscale una persona che non aveva mai firmato bilanci e che non aveva nessuna partecipazione nelle questioni aziendali, essendo Presidente del Consiglio!  Solamente un accanimento giudiziario e mediatico di quella portata ha potuto cacciare S. B. dal palcoscenico politico in cui l’avevano saldamente posizionato milioni di italiani!  Voglio che quanto successo sia chiaro perché, come giustamente ha detto la Bernini, non è mai stato ripetuto abbastanza. Voglio che venga fatta giustizia ora, e che venga ripristinata la storia perché questa sentenza, come quella di Palamara, dimostrano una vera e propria crisi democratica e solo chi è accecato dal pregiudizio ideologico e sociale può non capire la gravità della vicenda politico-giudiziaria che ha infangato la vita del Presidente Silvio Berlusconi.

Dobbiamo avere a cuore la giustizia, non gli ideali forzisti, ma tutti dobbiamo batterci affinché la verità storica e processuale venga determinata ugualmente per tutti i cittadini!  Alla luce di quanto è successo, il coordinamento FI giovani BN chiede una proposta legislativa di modifica della giustizia. Chiediamo: 1. Separazione delle carriere (separazione dei giudici dai pubblici minister PM) 2. Modifica del meccanismo di elezioni dell’organo di autogoverno dei giudici (accogliendo anche la proposta di procedere per sorteggio, pervenuta da qualche rappresentate della magistratura) 3. Introduzione della responsabilità civile dei magistrati alla pari di qualsiasi altro giudice e cittadino al mondo. 4 Divieto dell’esercizio extra-giudiziario per azzerare quanto prima il carico giudiziario pendente penale e civile che arrivato a livelli insopportabili.

Con la vicenda Berlusconi abbiamo vissuto un dramma, e l’unico modo per fare giustizia è dare vita ad una grande riforma della magistratura. 
Concludo citando Tajani “Game Open” – comincia la seconda fase per riformare la giustizia del nostro paese, la ingiusta condanna di Silvio Berlusconi non può passare inosservato. Gli eredi del comunismo politicamente vincenti, stanno riscrivendo la storia. Anzi, poiché ai trasformisti conviene che la storia sia dimentica, la stanno talvolta cancellando. È nostro compito, per il bene della democrazia, chiarire la storia e guardare al futuro imparando da essa e cambiando quello che c’è di sbagliato.