Gestione rifiuti nel Sannio, Ruggiero (PD): “Adesso siamo veramente alla frutta”

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E’ giunta a moltissimi Comuni del Sannio una comunicazione della società Gisec S.p.a., che gestisce gli impianti e i servizi ecologici casertani, in cui si chiede di adeguare la tariffa per il conferimento dei rifiuti indifferenziati da 189 euro a 260 euro, oltre IVA. Una decisione che dimostra la totale assenza di solidarietà all’interno dell’inadeguato ciclo dei rifiuti campani, considerato che nelle discariche sannite sono arrivate in passato migliaia di tonnellate di rifiuti da altre province, lasciando ai nostri concittadini l’onere della gestione postmortem. E adesso che il Sannio è in difficoltà arriva il primo aumento, pari al 25% per il conferimento della frazione indifferenziata, a cui si aggiunge quanto già deliberato dalla stessa Provincia di Benevento e determinato in quasi 15 euro ad abitante per la copertura di un ciclo inesistente a tutti gli effetti.

Epilogo di una situazione da tempo annunciata, fatta di Comuni che per anni non hanno pagato quanto dovuto, una società provinciale sempre sul baratro del fallimento per continua assenza di liquidità, di spiccioli interessi elettorali dietro le vicende di Sassinoro e Casalduni, e un ATO rifiuti che  si dimostra incapace di assumersi le responsabilità conferite dalla normativa regionale. A tutto questo si aggiunge che non esistono tempi certi per la riattivazione dello Stir di Casalduni e l’apertura della discarica di Sant’Arcangelo. In parole povere, per chi non se ne fosse ancora accorto, siamo in ginocchio. Incapaci di pretendere quanto dovuto dalle altre società provinciali, siamo persino oggetto di speculazione per non aver mai saputo realizzare una impiantistica che rendesse il Sannio autonomo dalle altre Province.

In alternativa siamo stati bravi a generare contenziosi per opporci a tariffe molto più basse di quelle attuali, come ad esempio il Comune di Benevento, abbiamo organizzato sit-in contro l’impianto di compostaggio di Sassinoro per poi pagare quasi 200 euro a tonnellata per portare l’umido fuori regione, giochiamo con lo Stir di Casalduni in funzione degli appuntamenti elettorali locali e persino l’adeguamento di Sant’Arcangelo non risultà più urgente perchè si ha persino il tempo, in emergenza, di avviare procedure di gara con l’offerta economicamente più vantaggiosa. A questo si aggiungerà la chiusura del termovalorizzatore di Acerra che renderà la situazione drammatica nei prossimi mesi generando altri costi che non credo verranno facilmente accettati dai cittadini Sanniti.