Guardia Sanframondi. Amedeo Ceniccola: per non dimenticare… n.16

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L’associazione Rinascita Guardiese continua la pubblicazione di  documenti  inerenti la nostra storia per non dimenticare e … progettare il futuro partendo dal passato

I castelli del Sannio

Sala Consiliare della Provincia di Benevento

Il sindaco Ceniccola in qualità di Consigliere Provinciale presenta la proposta di trasformare la Rocca dei Rettori in sede museale e presenta il progetto: “I castelli del Sannio”.

Fono-registrazione del discorso pronunciato dal Consigliere  Amedeo Ceniccola nella seduta del 16.9.1999

Signor Presidente, signori Consiglieri,

consentitemi di illustrare le motivazioni che mi hanno indotto a formulare questa proposta cercando, innanzitutto, di rassicurare quanti, in questi giorni, hanno ravvisato in questa mia idea una “diminutio” del prestigio di questo luogo e/o una “violazione” della sacralità di questa Rocca. A mio avviso, questa struttura, come quella antica Rocca di Guardia Sanframondi, di longobarda memoria, sono state costruite a salvaguardia di interessi diversi, molto diversi da quelli odierni e che certamente non si possono più salvaguardare né con le rocche, né con le torri né con le trincee.

Oggi, gli interessi di questa nostra comunità possiamo salvaguardarli valorizzando, innanzitutto, quello che è il patrimonio artistico, monumentale ed ambientale che i nostri padri ci hanno lasciato in eredità e rinunciando a qualche piccolo privilegio come quello di essere noi consiglieri e assessori provinciali gli unici fruitori di questo straordinario luogo che appare quasi chiuso in se stesso e, addirittura, sequestrato alla collettività.

Questa mia sensazione si è ulteriormente rafforzata qualche mese addietro quando assieme all’assessore Bencardino avevamo dato appuntamento ad un gruppo di professori dell’Università di Napoli per un incontro preparatorio di quel congresso internazionale sullo Scipioninyx Samniticus e trovammo il portone sbarrato perché il sabato  i dipendenti provinciali non sono in servizio. Se non ci fosse stata la disponibilità dell’Università del Sannio l’incontro l’avremmo dovuto svolgere attorno ad un tavolino in piazza Santa Sofia. Senza ricordare tutte le volte che è stata stigmatizzata l’inadeguatezza di questi luoghi per le funzioni istituzionali  da parte di Consiglieri, Assessori e dagli stessi dipendenti.

Permettetemi solo di ricordare quello che è successo quando abbiamo avuto l’onore di riceve la visita  del Presidente della Camera dei Deputati, l’on. Luciano Violante che nel suo intervento di saluto esordì dicendo:“Sembra di essere in un’aula di tribunale”.Credo che non ci sia altro da aggiungere. C’è bisogno di  ripensarne la funzione di questa Rocca per farla diventare il punto focale di un progetto di sviluppo turistico territoriale e farla diventare “impresario di se stesso”. In poche parole, con l’approvazione di questa delibera dobbiamo dare il via ad un progetto di valorizzazione territoriale fondato sulle strutture fortificate presenti sul territorio sannita per cercare di emulare quello che i francesi hanno fatto nella regione della Loira. In questi giorni, insieme alla Feder-Mediterraneo presieduta dal giornalista Franco Nocella, abbiamo tracciato  un primo “identikit” dei castelli del Sannio e su 74 complessi censiti è risultato che: 13 sono in condizioni “buone”, 1 è definito in condizioni “mediocri”, 28 sono allo stato di “rudere” e 32 in condizioni ancora “non classificate” e nei prossimi mesi presenteremo ufficialmente questa prima mappatura nel castello dei Sanframondo a Guardia Sanframondi. Dal punto di vista numerico possiamo dire che nel Sannio vi sono più castelli della Loira.

Dal punto di vista dell’età, dieci risalgono  all’ VIII secolo, cinque al IX, uno al X, dieci all’ XI, due al XIV, due al XV, uno al XVI e uno al XVII, mentre per quanto riguarda la storia, sono uno più “blasonato” dell’altro. Si tratta di un grande, grande patrimonio artistico e culturale che aspetta solo di essere recuperato e valorizzato. Quindi, senza indugi approviamo questa delibera e … mettiamoci all’opera.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Dott. Amedeo Ceniccola