Comunicato Stampa – Antonio Iesce
La riflessione di Antonio Tortona, studente dell’ I.T.I. “G.B. Bosco Lucarelli” di Benevento
Sicuramente nei prossimi anni le scuole italiane, e non solo, affronteranno il tema della guerra tra Russia e Ucraina, ed intanto oggi a parlarne è Antonio Tortona, studente dell’ I.T.I. “G.B. Bosco Lucarelli” di Benevento : “Ore 3 e 50 italiane: la Russia invade l’Ucraina dalla regione del Donbass e mira anche alla capitale Kiev, con lo sgancio di diverse bombe che causano la morte di numerose persone e la distruzione di importanti edifici: è iniziata così una delle guerre più cruente del XXII° secolo. La furia russa colpisce una scuola nella regione del Donetsk, causando la morte di 2 insegnanti e numerosi feriti. Questo uno dei tanti risvolti negativi causati dall’invasione dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022. Tutto è cominciato alcune settimane fa quando, ma radici più profonde sono da ricercare in situazioni politiche ancora più remote nel tempo, – afferma Tortona – Putin ordina alle proprie truppe di schierarsi ai confini dell’Ucraina pronte per un eventuale “operazione militare”. Questo conflitto nasce da numerose discordie tra i due paesi sulla gestione dei territori appartenenti all’ex Unione Sovietica, la cui denazionalizzazione ha da sempre urtato la “sensibilità” russa.
La nazione del Cremlino, infatti, ha ritenuto opportuno intraprendere azioni militari per difendersi dalla minaccia ucraina, generando così caos e preoccupazione in tutti i paesi del mondo coinvolti inevitabilmente, chi per un motivo chi per un altro, nella vicenda bellica. Oggi come non mai – spiega ancora Tortona – ci troviamo dinanzi ad una situazione, che noi giovani non abbiamo mai vissuto sulla nostra pelle, che abbiamo solo sentito narrare dai nostri nonni e bisnonni, o studiato sui libri di storia e che mai ci saremmo aspettati di rivivere. Ed è proprio la storia che ci obbliga a trattare con grande rispetto e umanità quanto sta accadendo lì, a causa delle ingenti conseguenze che le guerre causano a livello mondiale. Il presupposto dal quale sarà possibile esprimere un’opinione costruttiva e coerente sarà sicuramente l’affermazione dell’ingiustificabilità di qualsiasi atto militare, volto alla distruzione fisica e psicologica di una nazione. Nel corso dei secoli, abbiamo appreso tante nozioni che ci sono state trasmesse diligentemente da parte dei nostri docenti di Storia, che ci insegnano ad evitare con forza e a gran voce, che qualcosa del passato possa accadere nuovamente. A quanto sembra, però, l’umanità con il suo solito tocco superbo non ha radicalizzato a fondo queste idee, consentendo l’avvio e lo sviluppo di una simile vicenda. Noi essere umani purtroppo siamo animali, – scrive Tortona – dotati di quel raziocinio che a volte viene inspiegabilmente sottomesso alla foga di volere a tutti i costi dominare, minando così quello che è il bene comune. Io credo che la situazione attuale sia inaccettabile per lo sviluppo sociale e culturale in cui viviamo; le guerre sono eventi che dovrebbero appartenere al passato e non al presente, né tantomeno al futuro. I leader mondiali amano emanare comunicati stampa dalla propria sala di direzione – sottolinea Tortona – senza riflettere sulle conseguenze che le loro decisioni possono generare a livello internazionale. Putin, un leader da sempre dichiaratamente offensivo nei confronti degli altri paesi, non smentisce questa visione o meglio idea che lo circonda, definendo addirittura “difensiva” la sua azione militare. Nessun evento alquanto lesivo può essere presupposto per avviare una guerra, nessun leader mondiale può arrogarsi il diritto di gestire la politica altrui, nessun soggetto deve, per le proprie mire espansionistiche, ledere diritti imprescindibili dell’uomo, come quello della libertà”. Ecco le conclusioni di Antonio Tortona: “Il popolo ucraino merita rispetto e sostegno da parte di tutti gli altri paesi, che uniti possono bloccare l’avanzata russa, demoniaca e furiosa, che miete vittime innocenti e danni irreparabili alla struttura del paese. L’unione fa la forza, oggi più che mai!”.