Riceviamo e pubblichiamo da Antonio Iesce
Il parroco di Ponte don Alfonso Calvano , insieme al Maggiore della Polizia Municipale Giuseppe Mottola, ha incontrato la Comunità Islamica su invito appunto della Comunità Islamica. “Ringrazio per l’invito e visitare questo luogo dove voi, Carissimi Fratelli, possiate lodare Dio creatore e misericordioso e affidare a Lui le vostre gioie e i vostri dolori, le vostre speranze e i vostri progetti, così che il vostro cuore possa aprirsi e sia purificato da ogni sentimento non buono, sia ripieno di forza per andare verso gli altri con pace e fiducia”.
Ha esordito così don Alfonso e poi ha continuato affermando “Noi tutti vogliamo e dobbiamo essere cercatori di Dio e mettere in opera la sua santa e benefica volontà, perché riconosciamo in Lui l’Amico degli uomini per eccellenza, Colui che non ci lascia nelle nostre mediocrità, ma ci fa crescere sempre. Io credo che il nostro paese debba avere una vera e grande forza di coesione sociale, anche se nella nostra società vi è della violenza latente e questa a volte esplode.
Le nostre chiese e le nostre moschee, i nostri luoghi di preghiera e di istruzione devono essere dei luoghi in cui ognuno va a trarre forza, energia e generosità per andare verso gli altri con stima e rispetto, con fiducia, col desiderio di costruire insieme il futuro”. Nel corso della visita il parroco di Ponte ha esclamato: “Possa la gioia di questo giorno illuminare la vita vostra per lungo tempo ed essere una garanzia che la nostra città è, e sarà sempre un luogo di relazioni accoglienti, fiduciose e piene di progetti di integrazioni.
Questo luogo, non è solo luogo di culto per fedeli, ma anche centro culturale in grado di offrire a tutti un punto di accoglienza, dibattito e servizio. Viviamo nello stesso paese, condividendo tutto, proprio per questo l’inaugurazione di questo luogo di preghiera rappresenta un momento importante per il dialogo e la fratellanza tra religioni. Cooperiamo insieme per il bene della cittadinanza promuovendo il dialogo con le autorità e la cultura italiana: sono sicuro che questo centro diventerà fonte di tante iniziative e attività. Abbiamo bisogno di costruire ponti robusti e distruggere i muri dell’odio e del pregiudizio che dividono”. E rivolgendosi ai presenti della Comunità ha lanciato un appello: “Facciamo uno sforzo comune per promuovere la pace e cosi è possibile costruire una società che sia multiculturale e pluralistica.
Le differenze di religione e delle tradizioni non devono essere causa di divisione, la ricerca della pace è una responsabilità di tutti i credenti, perché il Dio che preghiamo è il Dio della Pace e dell’Amore. L’atmosfera di questo incontro fraterno non deve essere solo un evento unico. Dobbiamo unire le nostre mani, i nostri pensieri i nostri cuori con umiltà, solo in questo modo potremo esplorare nuove vie di dialogo e condividere i nostri valori religiosi”. Da qui le conclusioni: “Quest’ appello lo rivolgo, prima a me stesso, e poi a ciascuno di voi affinché possiamo condividere e comunicare le nostre idee alle future generazioni, per accoglierci reciprocamente e collaborare, masoprattutto percorrere il cammino dell’ integrazione: osservanza delle leggi; rispetto della dignità della persone; rispetto delle abitudine, della cultura e delle tradizioni.”