Il Premio Bacco all’enologo che ha riscoperto la Falanghina, l’Aglianico, il Pallagrello e il Casavecchia

postato in: Notizie dal Sannio | 0
Condividi articolo

Domenica 16 giugno nella suggestiva location della Casa di Bacco a Guardia Sanframondi si è tenuta la cerimonia di consegna del “Premio Bacco 2019” al professore Luigi Moio, Ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha deliziato il cuore  della folta platea con una lezione magistrale sull’uva Falanghina.

       Amedeo Ceniccola, fondatore della Casa di Bacco, nel consegnare il premio ha affermato: “… Un uomo di genio non lavora per se solo ed è quello che possiamo ripetere del professore  Luigi Moio che ha portato nel vino italiano ciò che non c’era mai stato: il corredo culturale”.

      La serata si è conclusa  con la presentazione della bottiglia celebrativa del Sannio Falanghina Città Europea del Vino 2019 realizzata dalla Casa di Bacco con un concorso di idee vinto dal giovane grafico pubblicitario, Michele Magno, che ha ricevuto il premio di euro 500 e l’applauso a scena aperta del pubblico presente che ha voluto, in tal modo, manifestare il proprio compiacimento.

       L’autore dell’opera prescelta nel ringraziare la Casa di Bacco per il premio ricevuto ha illustrato i particolari dell’etichetta realizzata: “… la mia opera richiama gli antichi guerrieri sanniti, famosi per aver sottomesso i soldati romani sotto le forche caudine. Il profilo della Dormiente sul lato sinistro dell’etichetta viene percepito in un secondo momento, dopo aver ricordato il famoso cratere di Assteas stilizzato sul lato destro dell’etichetta. Piena di significato, storia ed emozioni che richiamano alla mente il Sannio antico”. E il fondatore della Casa di Bacco, Amedeo Ceniccola, ha spiegato perché è stata scelta l’opera realizzata da Magno: “… con questa bottiglia celebrativa abbiamo tentato di riassumere almeno 2.400 anni di storia sannita, almeno di un paio di millenni di una terra che ha vissuto l’epopea romana, longobarda, normanna, angioina, aragonese, pontificia, napoletana e bonapartista. La storia di un popolo tra splendori e miserie, difficoltà e grandezze. La storia dei sanniti che, nei secoli scorsi, armati di spade hanno saputo tener testa alle legioni romane ed oggi, a mani nude,  hanno saputo conquistare, addirittura, la grande Europa. Un grazie di vero cuore al popolo dei zappatori-vignaioli del Sannio”.

Guardia Sanframondi 18 giugno 2019

                                                                                 La Casa di Bacco