La carovana del “bene” ha visitato i beni confiscati di Castelvenere, Dugenta e Melizzano

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La “Carovana del bene” voluta dal coordinamento di Libera a Benevento ha toccato, nella giornata di domenica, gran parte dei beni confiscati assegnati agli enti locali diffusi sul territorio sannita, dando vita ad una nuova tappa del Festival dell’Impegno Civile 2019.

Un viaggio lungo un pomeriggio che ha permesso di incrociare alcune storie presenti sul territorio, accomunate dalla stessa voglia di riscatto sognando la nuova vita dei beni confiscati.

Da Castelvenere a Dugenta per terminare a Melizzano dove il bene confiscato di località Scarrupi è diventato un Centro RAEE, struttura d’eccellenza nel disassemblaggio e riutilizzo dei componenti elettronici in disuso.

Significativo è stato l’impegno al “bene” che le comunità di Castelvenere e Dugenta, con i sindaci in testa, hanno voluto assumere pubblicamente, compiendo una scelta di campo: promuovere il riutilizzo sociale dei beni confiscati presenti sul proprio territorio, tentando di entrare a far parte della grande comunità, composta da più di 720 soggetti diversi impegnati nella gestione di beni immobili confiscati alla criminalità, riappropriandosi di un bene figlio di proventi spesso provenienti da attività illecite, al fine di renderlo un presidio di bellezza e di coraggio capace di rappresentare un simbolo di “bene”.

Libera, dal canto suo, non gestendo direttamente i beni confiscati alla criminalità organizzata, è pronta a fare la sua parte promuovendo interventi formativi e di progettazione partecipata utili a rendere i beni confiscati risorse in grado di innescare processi di sviluppo locale e accrescere la coesione sociale.

Discorso a parte merita l’ex cementificio Ciotta di contrada Olivola a Benevento, da dove ha preso il via la giornata di domenica. Le intenzioni dell’Amministrazione comunale languono così come è ancora assente, da parte della Prefettura, la convocazione di un tavolo tra i vari soggetti coinvolti nella gestione del bene, per immaginare il da farsi. Proprio quest’ultimo aspetto è stato sottolineato in maniera provocatorio dai presenti scattando, davanti all’ex cementificio, la malinconica foto di un tavolo vuoto in attesa di essere utilizzato per poter discutere del futuro da dare allo stabile. Una provocazione, è stato sottolineato, che si spera venga colta nella maniera più giusta dalle Istituzioni augurandosi di non doversi ritrovare, sempre nella stessa situazione, anche per le future tappe del Festival dell’Impegno Civile.