La Falanghina del Sannio nella carta dei vini dei papi

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Vigneti immensi, uva omonima, uva aromatica, è il caso di quella parte d’Italia a sud-ovest, attraversata dalla fascia costiera, circondata da un ambiente naturale straordinario, con il famoso Cono e le profonde acque blu del Golfo di Napoli. Quando pensiamo a un tour enologico, alla mente arriva il segnale: Campania! Un giro turistico che non può ritenersi completo se non prima di aver degustato il vitigno a bacca bianca, meglio conosciuto con il nome di Falanghina. Non a caso è dal territorio beneventano che arriva il tipico doc Sannio Falanghina, un vino che si presta all’invecchiamento e la cui qualità viene esaltata proprio da queste zone collinari. Celebrata da Plinio il Vecchio, bevuta dagli imperatori romani e inclusa nella carta dei vini dei papi, la Falangina sannita veniva assaporata nell’antichità e lodata dai sovrani. La raccolta del grappolo avviene nella seconda metà di settembre, ma può essere anche anticipata, talvolta, all’inizio di settembre nelle annate più calde e asciutte. Ha grandi grappoli, un colore giallo paglierino, con riflessi che tendono al verde. L’abbinamento perfetto, un calice di Falanghina, spaghetti alle vongole e una boccata d’aria del Sannio.