Comunicato Stampa
Carissimi, viviamo tempi difficili e questo m’impone brevità di parola, perché di parole siamo tutti stufi e in tali frangenti più forte è il rischio di cadere nella retorica. Nella messa odierna, la Chiesa – invocando il suo Signore – implora: “O Signore, accordaci la tua pace, perché siamo pronti ad andare incontro, con le lampade accese, al tuo Figlio che viene”.
“Accordaci la tua pace”: è questo che vogliamo chiedere al Signore. Sì, perché se non c’è pace dentro di noi, non ci sarà neppure pace tra noi. Siamo noi, in tante occasioni, a essere in guerra contro il mondo intero, perché in fondo siamo in guerra con noi stessi, incapaci di volerci bene, di accettarci per quel che siamo e per quello che abbiamo. Finché non avremo sminato il nostro “io”, saremo sempre polveriere pronte a esplodere, perché è dal di dentro, cioè dal cuore, che possono sgorgare cattiverie e immoralità.
Allora, perché non seminare, in questi giorni del Natale, piccoli gesti di pace? Perché non fare un passo (quale che sia) verso persone con le quali da tempo è sorta qualche ruggine, perché non visitare una persona sola, perché non pensare, in una modalità che è alla nostra portata, a chi sta peggio di noi? Il male oggi da vincere, sottile e diffuso, è la solitudine e il vero Natale è quando Gesù Cristo nasce nel nostro cuore, nel cuore degli uomini e delle donne che oggi vivono momenti più o meno belli della propria esistenza. Possa davvero Cristo trovar posto nel nostro cuore e possa egli accordarci la sua pace. Vi auguro un Natale sereno, di pace e, di vero cuore, tutti, vi benedico!”