Ha riscosso un grande successo il primo “Corso di simulazione computerizzato per la gestione delle emergenze in sala parto “ organizzato dall’Ospedale Sacro Cuore di Gesù FATEBENEFRATELLI di Benevento.
L’evento è stato organizzato dal Direttore della U.O.C. di Pediatria/Neonatologia/UTIN della struttura sanitaria di viale Principe di Napoli Dr. Raffaello Rabuano .
Il corso, rivolto al personale medico (pediatri, anestesisti, ginecologi) e paramedico (infermieri ed ostetriche) che operano in ospedali dotati di centri nascita, si è svolto con l’ausilio di un simulatore ad alta fedeltà che ha riprodotto diversi scenari clinici. L’obiettivo del corso è stato quello di fornire le conoscenze teorico-pratiche per poter eseguire un adeguato intervento rianimatorio neonatale in sala parto e stabilizzare il paziente critico.
La rianimazione neonatale rappresenta una delle procedure che più frequentemente viene espletata in medicina.
Infatti circa il 5-6% di tutti i nati e, fino all’ 80% dei neonati con peso alla nascita inferiore a 1.500 g necessitano di un intervento rianimatorio a diversi livelli in sala parto. Ripetute indagini epidemiologiche indicano che l’asfissia continua ad essere il più importante evento patologico neonatale; circa il 40% di tutte le morti neonatali avvengono durante le prime 24 ore di vita.
L’adeguata formazione del personale che assiste il neonato alla nascita è quindi di cruciale importanza per ridurre la mortalità e la morbilità secondarie all’asfissia. L’esperienza nord-americana e canadese ha dimostrato che la standardizzazione di linee guida chiare e precise dell’intervento terapeutico in sala parto è in grado di migliorare significativamente l’assistenza neonatale .
Il corso tenutosi a Benevento, presso l’Ospedale FATEBENEFRATELLI, si è basato sulle L.G. della Società Italiana di Neonatologia (SIN) che a sua volta ha adottato e promosso le raccomandazioni dell’intervento in sala parto contenute nel noto “Textbook of Neonatal Resuscitation” edito dall’Associazione dei Cardiologi Americani (AHA) e dall’Accademia Americana di Pediatria (AAP).