PCI Sant’Agata, affidamento servizio idrico: accolta richiesta per discussione pubblica sul tema

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Comunicato Stampa – Ufficio Stampa PCI Sant’Agata de’ Goti

Giovedì 26 gennaio si è riunita la seconda Commissione consiliare permanente per discutere della proposta di affidamento del Servizio Idrico Integrato, dell’Ambito Distrettuale Sannita, alla società pubblico privata “Acque Sannio s.r.l”. In particolare, è stato richiesto al Comune di Sant’Agata di approvare lo statuto societario, già predisposto e non soggetto a discussione. La Sezione di Sant’Agata del Partito Comunista Italiano era presente con una sua delegata, Simona Cipollaro, in qualità di uditrice.

La Sezione ha rappresentato le proprie osservazioni sulla gestione del Servizio Idrico Integrato tramite una nota protocollata il 25 gennaio, in cui, fra le altre cose, si rilevava l’obbligatorietà, per un ente locale, di coinvolgere i cittadini con una effettiva consultazione pubblica, di durata ragionevole e basata su criteri chiari ed efficaci. Purtroppo, a Sant’Agata come negli altri paesi del Beneventano, nulla si è fatto in tal senso: i cittadini sono quindi totalmente disinformati su un tema per il quale si stanno approvando atti per affidare la gestione dell’acqua pubblica a un gestore unico, sostanzialmente privato, fino al 2050. 

La nota presentata dai Comunisti è poi entrata nel merito della costituzione di questa nuova società, “Acque Sannio”, a capitale misto pubblico-privato, cosa in controtendenza con le altre aree della Campania, che stanno invece decidendo sostanzialmente di affidare il servizio a gestori totalmente pubblici. La spropositata quota societaria che si è deciso di riservare al socio privato (il 45%) di fatto renderà totalmente secondari i bisogni e le più semplici osservazioni dei Comuni beneventani consociati (che insieme avranno il restante 55%). Si è fatto notare, inoltre, che, secondo lo Statuto in approvazione, lo stesso Amministratore Delegato di “Acque Sannio” è previsto sia designato dal socio privato, per la rappresentanza di una società di cui, a oggi, non sono noti piano economico e piano industriale. Lo statuto in approvazione, soprattutto, consente alla suddetta Società di fare utili sull’acqua, in totale dispregio della Consultazione Referendaria del 2011, rendendo di fatto l’acqua una merce su cui lucrare. A seguito della discussione, il Presidente della Commissione Izzo, come indicato dal PCI nella nota e su proposta del gruppo PD- Dei Goti, ha deciso di accogliere le richieste circa una discussione pubblica sulla questione, impegnandosi a richiedere al Presidente del Consiglio Comunale la costituzione di un tavolo specifico sul tema, consentendone la partecipazione a comitati e cittadini.

A questo punto emerge la necessità, da parte degli stessi amministratori locali, di concentrarsi sullo studio della tematica del Servizio Idrico Integrato, allo scopo di chiarirne gli aspetti, non solo alla cittadinanza, quanto prima e nei modi più limpidi possibili.  Non è il momento dei settarismi, né delle indolenze. Bisogna porsi di fronte al problema con la massima serietà, allontanandosi dalle pressioni di un certo tipo di politica e pensando al futuro di questa e delle prossime generazioni, piuttosto che ai variopinti, e sempre mutevoli, equilibri politici di oggi.