Comunicato Stampa

I consiglieri di opposizione attaccano l’amministrazione: “Ritardi inaccettabili, cittadini e commercianti penalizzati da lavori gestiti con approssimazione”
“Il Sindaco Ricci e il delegato alla viabilità Gaudino da quattro mesi si assumono il rischio e la responsabilità di mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini, impiegando un lasso di tempo troppo lungo per il completamento della segnaletica orizzontale lungo il viale Spinelli, oggetto dei lavori per il rifacimento della rete fognaria”. Così i consiglieri Maurizio Bocchino, Antonella Rinaldi e Giancarlo Bruno.
“Non parliamo di moderne soluzioni tecnologiche – evidenziano i consiglieri -, bensì delle comuni strisce pedonali, che costituiscono un impegno ORDINARIO e dovuto alla cittadinanza, per intenderci il minimo indispensabile tanto da non meritare il clamore di comunicati degli amministratori”.
“Pertanto, chiediamo – scrivono Bocchino, Rinaldi e Bruno – al Sindaco di procedere ad horas ad ordinare il completamento della segnaletica orizzontale lungo viale Spinelli.
Inoltre, ci si interroga come mai la completa segnaletica non sia stata realizzata contestualmente al rifacimento del manto stradale, soprattutto per via della totale chiusura al traffico e alla necessità di intralciare successivamente una seconda e poi una terza volta la normale circolazione e il lavoro delle prospicienti attività commerciali.
Si provvedesse, dunque, ad horas al rifacimento della segnaletica al fine di prevenire danni alle persone e agli autoveicoli, dal momento che ci si è assunti la responsabilità di aprire un’arteria cittadina senza le giuste norme di sicurezza, disorientando pedoni ed automobilisti.
Già prima del Santo Natale, il Sindaco si affrettò a far chiudere il cantiere lungo viale Spinelli, consentendo la riapertura al traffico con un manto stradale tale da minare la normale percorribilità, cagionando potenziali rischi per le persone e per i veicoli in assenza di segnaletica provvisoria di colore giallo.
Il Sindaco, che al pari dell’intera Maggioranza ha mostrato totale disinteresse, avrebbe dovuto vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori; egli ha, invece, consentito alla ditta esecutrice di lasciare la sede stradale in uno stato pietoso come potenziale nocumento di persone e cose fino al 14 marzo, giorno in cui venne completamente chiuso il viale Spinelli per l’inspiegabile abbassamento dei nuovi tombini (perché non furono realizzati subito in questo modo?) e per la posa del nuovo asfalto, che speriamo duri – ma dubitiamo – riaprendo il viale alla circolazione il 20 marzo con la totale assenza di segnaletica”.
“Nei giorni 3 e 4 Aprile – proseguono i consiglieri – è stata realizzata la segnaletica orizzontale, ma inspiegabilmente non le strisce pedonali. Siamo alle comiche, ma oramai i cittadini dovranno abituarsi o alle consuete passerelle per le ricorrenze e i festeggiamenti o ai vittimismi al cospetto di legittime invettive politiche, mosse esclusivamente a difesa dei diritti dei cittadini.
È lecito chiedere al Sindaco, con delega ai lavori pubblici, perché ha consentito alla ditta esecutrice una condotta talmente omissiva?
Inoltre, per il futuro chiediamo che ci si impegni ad adottare tutte quelle iniziative e soluzioni tecnologiche che favoriscano la sicurezza dei nostri cittadini che fruiscono degli attraversamenti pedonali dislocati nella nostra cittadina.
Ricordiamo, per correttezza e precisione, che tutti i lavori oggi in esecuzione sul territorio cittadino appartengono alla programmazione della precedente amministrazione e che anche gli interventi ANAS, che saranno finalizzati prossimamente, erano già previsti e programmati”.
“In ultimo, vogliamo esprimere tutta la nostra comprensione e solidarietà alla cittadinanza ed, in particolare modo, agli esercenti che stamani, senza alcun preavviso, in assenza di ordinanza sindacale e di validi percorsi alternativi, si sono ritrovati a dover fronteggiare la chiusura improvvisa di diverse strade del Paese. Un modus operandi, questo, che dimostra, anzi conferma, l’approssimazione della maggioranza che non tiene conto delle esigenze dei sangiorgesi, siano essi residenti o commercianti. Non basta chiedere comprensione e pazienza a posteriori”, concludono Bocchino, Rinaldi e Bruno.