Comunicato Stampa – Ufficio Stampa e Comunicazione Università degli Studi del Sannio
Domani 10 dicembre, alle ore 15.30 l’Università del Sannio organizza il webinar “Congedi parentali e lavoro: problemi e prospettive”. Il webinar, con l’intervento di studiose e studiosi di prestigio della materia, è un’occasione rilevante di riflessione e costituisce un ulteriore tassello che i professori Mario Cerbone e Rosario Santucci dell’Università del Sannio, in sintonia con la Consigliera di parità di Benevento Rocchina Staiano, intendono inserire nella costruzione di un laboratorio sociale per il territorio sulla discriminazione di genere e sui terreni che, nella sostanza, contribuiscono ad alimentarla. Per partecipare all’evento occorre prenotarsi all’indirizzo santucci@unisannio.it
La necessità di conciliare lavoro e bisogni della vita familiare è emersa in tutta la sua drammaticità quando è scoppiata la pandemia e si è disposta la sospensione delle attività scolastiche in presenza o per la durata della quarantena dei figli (il recente d.l. n. 146/2021 detta un’ulteriore e temporanea disciplina del congedo parentale “da Covid”). Ma si tratta di questione che, da tempo, è all’attenzione dei decisori politici, non solo nazionali, dell’opinione pubblica e degli operatori e interpreti. Essa, come noto, s’intreccia con la visione dei ruoli familiari e con le discriminazioni, dirette e indirette, che determina.
A partire dalla seconda metà degli anni ’70, lentamente e con l’aiuto della Corte costituzionale e della legislazione europea, il nostro ordinamento ha modificato sensibilmente il suo baricentro verso la condivisione di ruoli e bisogni familiari tra lavoratori e lavoratrici e l’estensione della conciliazione e dei congedi ai lavoratori padri. E ciò anche nella prospettiva di una riduzione degli effetti discriminatori e di svantaggio per le lavoratrici, che non possono essere più le sole a sopportare il carico della conciliazione e, per questo, sfavorite nel lavoro, quando scelgono di costituire la propria famiglia. Il nostro ordinamento ha fatto passi da gigante, anche se in un tempo eccessivamente lungo. Tuttavia, altri sono ancora necessari per consentire l’equa e piena condivisione dei bisogni familiari e la migliore conciliazione con le esigenze lavorative. Ciò è tanto vero se si osservano le percentuali e le motivazioni delle dimissioni, che vedono ancora protagoniste le lavoratrici e le cure familiari.