Salire e scendere scale, gradini e camminare su e giù per i vicoli e sul vecchio selciato è qualcosa che non mi pesa, quando vuol dire andar per borghi. Visitarli. Raccontarli. Ricordo che dopo il primo lockdown ebbi voglia di andare a conoscere tutti i più reconditi segreti dei piccoli borghi della Valle Telesina che in quei due mesi avevo raccontato. San Lorenzello è stato uno di questi: mi attiravano i suoi colori, la sua anima artistica, i suoi colori intensi adagiati su opere di ceramica che ne fanno un gioiello del Titerno. E che oggi voglio rispolverare.
Affascinante e amena, San Lorenzello si caratterizza per le sue piccole, eleganti e deliziose piazzette, strette stradine, antichi palazzi signorili risalenti al XVII- XVIII secolo, che fanno di questo antico borgo un vero e proprio gioiellino sannita. Paese natale del maestro ceramista Nicola Giustiniani, considerato uno dei più grandi del settore del 1700, figlio di Antonio, egli stesso ceramista, il borgo conserva intatta, nelle sue botteghe, la tradizione ceramica che da secoli viene tramandata da padre in figlio e che si manifesta nella produzione di acquasantiere, zuppiere, vassoi, anfore, mattonelle e altre caratteristiche opere d’arte. Oggi i maestri figulini laurentini riproducono l’antica e meravigliosa arte ceramica, attirando l’interesse di visitatori, studiosi e amanti del bello. La sua vena creativa si rispecchia nel caratteristico MercAntico, mercato rionale che dal 1991 si svolge ogni secondo e ultimo fine settimana di ogni mese e ospita una fiera di vendita e scambio dei prodotti tipici, di antiquariato e di artigianato locale, e nelle manifestazioni culturali come Oltre l’Arcobaleno, concorso nazionale di ceramica femminile, promosso dall’Associazione Nicola Giustiniano dal 2014, nato in memoria della ceramista Maria Paduano: inoltre, Dalla Terra all’Arte, estemporanea di ceramisti provenienti da ogni parte del mondo e il Chiana Festival, in cui nella strada del paese, detta Chiana, gli abitanti rendono artistico il loro stare in strada.
Arte anche nella natura, nei suoi elementi rurali, nel suo aspetto agricolo, nei suoi paesaggi ricchi di splendidi frutti della generosa terra. Nel territorio laurentino si contano più di 4.000 moggi di terreni, in cui abbondano alberi da frutti, maestosi e splendidi ulivi e numerosi vitigni. Il paese, infatti, è conosciuto anche per la rinomata produzione di olio extravergine d’oliva, l’oro verde del Titerno, e dei taralli, una sorta di biscotti salati fatti di acqua e farina, nati col nobile scopo di far fronte alla fame che colpiva le persone più povere nel 1400, nelle loro varianti all’olio d’oliva, al pepe, al vino, ma anche dolci, allo zucchero e glassati. Sono tanti i tarallifici del centro sannita che sfornano queste piccole, grandi bontà.
In copertina: la Chiesa di San Lorenzo, foto di Alessio Verna
Giornalista