Quanti di voi sognano a occhi aperti? Sono tanti i sogni che mi regalo ogni giorno, quegli spazi onirici e spesso indefiniti che mi aiutano ad affrontare tutti i turbinii della quotidianità. E in questo periodo i sogni si intensificano. Immagino di ricominciare a condurre la mia, nostra vita normalmente. Di poter girare tranquillamente nei negozi affollati, fra vetrine addobbate a festa e odore di noccioline caramellate nell’aria. Immagino di imprecare per quell’affollamento che non amo, per le strade trafficate e i rumori di clacson che non sono il mio forte. Immagino la semplicità dei piccoli gesti, quelli che spesso non apprezziamo ma di cui sentiamo la mancanza quando non possiamo viverli. Presto li rivivremo, e io non sarò qui solo a raccontare di piccoli borghi. Li potremo anche vivere personalmente, e di essi potremo apprezzare ogni peculiarità. Per esempio, conoscete Vitulano e i suoi rinomati marmi?
I pregiati marmi che produce questo borgo del Taburno sono davvero molto conosciuti e apprezzati, già dai tempi passati, dai maggiori esponenti dell’arte italiana. L’utilizzo dei marmi di Vitulano e Cautano nell’edilizia storico-monumentale campana e nel restauro dei centri storici è molto diffuso. Le loro qualità sono state esaltate dal Vanvitelli nella decorazione parietale dello Scalone reale o della Cappella Palatina della Reggia di Caserta, il monumento che più di ogni altro al mondo doveva risplendere in meraviglia e sfarzo. Si dice che Vanvitelli, molto impegnato a ricercare i materiali più belli e preziosi, si fosse recato sul Monte Camposauro rimanendo allibito di fronte alla bellezza e alle tonalità che regalava quel marmo, al punto da far costruire una strada per trasportarlo velocemente dalle cave fino al cantiere edile della Reggia. Il marmo in questione è stato utilizzato nei migliori monumenti storici di diverse località, come il Teatro San Carlo, la Reggia di Capodimonte, fino ad arrivare all’estero, in Francia, in gran Bretagna, addirittura sulle guglie del Cremlino. Il colore rosso sangue e brillante crea un collegamento con il marmor taenarium, un rosso caratteristico della statuaria antica, circa i soggetti dionisiaci. Il marmo della cava Uria ha delle venature il cui cromatismo spazia dal grigio al rosso e offre un favoloso ventaglio di sfumature, dal bruno scuro fino al lilla, sfumature ancora oggi molto ricercate dagli artisti, come il vitulanese Mariano Goglia. Oggi l’estrazione di questo prezioso materiale continua tramite accurati parametri, nel rispetto dell’ambiente storico, in un sito protetto dove ogni fase della lavorazione è allo stesso tempo antica e tecnologicamente avanzata.
Vitulano è situato ai piedi della Dormiente del Sannio costituita dai monti Pentime, Camposauro e Monte Caruso. Un territorio ricco di foreste e di sorgenti, come la Fontana Reale, Cortedonica, Foggiano e San Pietro.
La Fontana Reale è certamenre la più famosa, mentre la sorgente di Cortedonica è quella che disseta tutto il paese. Alle falde del Monte Pentime si trova la Grotta dei Briganti, il cui insediamento preistorico risale al periodo del Neolitico, nella quale sono state ritrovate, durante varie campagne di scavo archeologico, lame, punte di frecce e ceramiche, tutto risalente a circa tremila anni prima di Cristo. La sua economia è prevalentemente di stampo agricolo: vini, olio e prodotti caseari come il pecorino sono alcune delle eccellenze del territorio vitulanese.
Giornalista