La Juta, il pellegrinaggio della Candelora a Montevergine

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Da secoli, il 2 febbraio, tantissimi pellegrini, salgono sulle cime di Montevergine, a 1270 metri di altezza, per rinnovare il legame speciale che li unisce alla Madonna Nera.
Una festa mediata tra religiosità e paganesimo, si festeggia il giorno della Candelora a Montevergine: la “Juta”, ossia il pellegrinaggio, da Mamma Schiavona dei “Femmenielli”.

Il femminiello è una figura tipica della cultura tradizionale popolare partenopea. Con questo nome vengono indicati maschi con atteggiamenti ed espressività marcatamente femminili che rappresentano da tempi memorabili un’identità culturale e sociale molto forte tipica nel tessuto urbano napoletano.
Il pellegrinaggio, che vede una grande partecipazione di persone, si conclude davanti alla grande scalinata che porta al santuario, dove i pellegrini intonano i loro canti d’amore per la Madonna in modo festoso e con una intensa carica emotiva: un turbinio di balli, canti e tammorriate.
Il rito si conclude con la promessa “Statti bona Madonna mia, l’ann’ che vene turnamm’ a venì”.

Sul monte Partenio, si trovano i resti di due antichi templi consacrati rispettivamente a Cibele e Artemide, due tra le Grandi Madri del paganesimo. Ed è proprio nel mito di Cibele che si può individuare un forte legame tra l’antico culto pagano e la ritualità cristiana.
Già molti secoli prima di Cristo salivano a Montevergine i Coribanti, i preti eunuchi della grande madre nera Cibele: i sacerdoti si eviravano per offrire il loro sesso in dono alla dea e rinascere con una nuova identità. Si vestivano da donne con sete dai colori sgargianti e si truccavano pesantemente gli occhi.

La tradizione ricorda che il 2 febbraio del 1256 la Madonna di Montevegine, conosciuta anche come Mamma Schiavona (secondo la tradizione, le Madonne sorelle erano 6 bianche ed una nera, la Madonna di Montevergine per il colore della sua pelle era considerata la più “brutta” delle 7 sorelle, da qui l’appellativo “Schiavona”, cioè straniera), salvò dalla morte due giovani scoperti durante un amplesso omosessuale. La Madonna ebbe pietà di loro e li salvò scaldandoli con la sua luce. Da allora i femminielli, ovvero gli omosessuali, divennero devotissimi della Madonna di Montevergine.