La parola Halloween, secondo alcuni studiosi, deriverebbe dall’espressione scozzese All Hallows’ Eve che tradotta significa “Notte di tutti gli spiriti sacri”, ovvero la notte di Ognissanti che cade il 31 ottobre, quando secondo la tradizione si crede che le anime dei defunti e gli spiriti in generale tornino a vagare nel mondo dei vivi. Secondo altri studiosi, deriverebbe dal termine inglese to hollow, “scavare”, quindi sarebbe l’atto di scavare, hollowing, che avrebbe dato luogo al nome Halloween: in realtà più che allo scavare si fa riferimento allo svuotare il frutto della zucca (la zucca è un frutto non una verdura).
La zucca scavata richiama la leggenda irlandese Jack O’ Lantern: nel racconto Jack fu condannato dal diavolo a vagare per il mondo di notte, alla sola luce della zucca.
Jack, un fabbro astuto, ubriacone e avaro, chiamato anche Stingy Jack (Stingy vuole dire “avaro”), una sera al pub incontrò il diavolo, avendo alzato il gomito. In stato d’ebbrezza, chiese al demonio di trasformarsi in una moneta che gli avrebbe permesso, così, un’ultima bevuta ed, in cambio, gli avrebbe donato la sua anima. Il fabbro Jack riuscì ad imbrogliare Lucifero. Il diavolo accettò la proposta e si trasformò in una moneta da sei pence, quanto bastava per pagare l’oste, ma Jack mise la moneta/diavolo nel suo borsello dove aveva una croce d’argento che impediva al diavolo di ritornare qual era. Il diavolo, per farsi liberare, promise a Jack che non avrebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni ma, dieci anni più tardi, il diavolo si ripresentò a Jack. Il fabbro gli chiese, allora, che prima di prendere la sua anima gli raccogliesse un’ultima mela da un albero.
Il furbo Jack, per impedire che il diavolo discendesse dal ramo, incise una croce sul tronco, il demonio impedito a scendere dall’albero dal sacro segno, in cambio della libertà, gli promise che gli avrebbe risparmiato la dannazione eterna. Quando morì, presentatosi all’Inferno, il diavolo gli ricordò il patto, lasciandolo andar via come anima tormentata costretta ad errare per sempre sulla terra e quando Jack disse al diavolo che c’era freddo e buio, questi gli tirò un tizzone ardente, che Jack posizionò all’interno di una rapa, dopo averla “scavata”, che aveva con sé: secondo la leggenda, da qui nasce la tradizione di intagliare le zucche, che in principio erano rape.
Negli anni 1845-50, in Irlanda vi fu la Grande Carestia delle patate che costrinse più di 700mila persone ad immigrare negli States. I migranti portarono con loro abitudini e tradizioni, tra cui la festa di Halloween. Negli Stati Uniti le patate e le barbabietole non erano così diffuse come in Irlanda e per celebrare i rituali di Halloween si pensò di sostituire le rape irlandesi con delle zucche americane. La zucca, secondo la tradizione, vuole rappresentare Jack O’Lantern raffigurato con la sua faccia tormentata, intagliata nel frutto come spirito vagante nella notte di Halloween.
Curiosità: il termine O’Lantern apparve per la prima volta in uno scritto del 1750. Tale documento faceva esplicitamente riferimento a una sentinella, o ad un uomo, che portava un lume vagando senza meta nella notte.
L’uso di intagliare le zucche, dipingerle, svuotarle in maniera tale da introdurre delle candele fa riferimento all’idea che il simulacro di un’anima dannata potesse far scappare i fantasmi.
Le rape venivano preferite perché avevano la forma di piccole teste che richiamavano le anime del Purgatorio.
La tradizione di andare porta a porta canticchiando la filastrocca trick or treat “dolcetto o scherzetto”, avrebbe origini molto antiche: infatti, in passato i primi Cristiani andavano per i villaggi chiedendo un dolce chiamato “pane d’anima”. In cambio, rivolgevano preghiere ai defunti del donatore.