Sant’Antonio di Padova, conosciuto anche come il santo patrono degli innamorati

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Sapevate che Sant’Antonio e anche conosciuto come il santo patrono degli innamorati? In realtà, il Santo sarebbe più adatto per aiutare gli uomini a trovare moglie che non per gli innamoramenti in genere a cui presiede, com’è noto, San Valentino; se poi siete una donna in cerca di marito allora dovete rivolgere le vostre preghiere a San Pasquale Baylon.

La Chiesa, però, offre più di una soluzione per “trovare l’amore”: un altro santo che le persone pregano è Santo Cipriano, a cui i fedeli si rivolgono per incontrare la persona giusta per la loro vita.
Una devozione popolare particolarmente diffusa in Portogallo e nei Paesi dell’America Latina e pregare Sant’Antonio per “accasarsi”, da cui l’appellativo Sant’Antonio Casamenteiro.

Papa Francesco, di fronte a una classe di terza superiore di un liceo padovano, nel novembre 2017, rivolgendosi ai ragazzi, ha detto: “In Argentina si venera tanto Sant’Antonio. È il patrono delle ragazze che cercano un fidanzato. Vuoi marito? Prega sant’Antonio!”.

Si racconta che il santo, miracolosamente, procurò la dote e un degno corredo a una giovane molto povera, consentendole di giungere alle nozze tanto sperate. La tradizione secondo la quale Sant’Antonio, frate francescano nato nel 1195 in Portogallo e vissuto a Padova, sarebbe promotore di matrimoni, è nata nel Medioevo.
In realtà, nei suoi sermoni non predicava nulla di specifico sui matrimoni, ma è diventato noto come colui che aiuta le donne a trovare marito per via dell’aiuto che offriva alle ragazze umili perché ottenessero una dote e un corredo, com’era richiesto all’epoca.

Una leggenda, in chiave partenopea, racconta che al santo in visita a Napoli, si rivolse una ragazza la cui famiglia non poteva pagare la dote per farla sposare. La ragazza, allora, chiese aiuto a Sant’Antonio, che le consegnò un biglietto dicendole di cercare un certo commerciante e di chiedergli, da parte sua, tante monete quanto pesasse il foglio. Il commerciante, ritenendo che il peso del biglietto fosse insignificante, non esitò a mettere sul piatto della bilancia il foglio ma con sua sorpresa, miracolosamente, accadde che per raggiungere il peso del foglio furono necessari 400 scudi d’argento perché la bilancia raggiungesse l’equilibrio. Il commerciante, allora, ricordò che un giorno aveva promesso 400 scudi d’argento al santo senza mai mantenere la promessa. La ragazza poté così sposarsi e da allora Sant’Antonio ricevette, tra gli altri titoli, quello di “Santo dei matrimoni”.

Altre storie, si riferiscono al santo come protettore dei matrimoni, come quella di una ragazza molto bella che non trovava marito e così si rivolse a Sant’Antonio: dopo aver acquistato una sua immagine, la mise in un piccolo angolo riservato alla preghiera. Tutti i giorni coglieva dei fiori e li offriva al santo chiedendo sempre che le trovasse un marito. Passavano le settimane, i mesi e gli anni e il “marito” non arrivava. In preda al dispiacere, per la mancanza di gratitudine da parte del santo, la ragazza tirò la statuetta fuori dalla finestra proprio nel momento in cui stava passando, sotto casa sua, un giovane cavaliere che venne colpito dalla statuina, la raccolse e andò a riconsegnarla alla ragazza. La giovane si innamorò di lui e alla fine si sposarono.

La tradizione offre anche una pratica popolare per trovare la persona amata, il cosiddetto “Legamento d’amore di Sant’Antonio” un rituale molto noto in grado di legare a sé la persona amata. Si prendono due candele bianche e si sistemano una a destra e l’altra a sinistra; in mezzo ad esse si pone l’immaginetta o la statua di Sant’Antonio. Si prende poi un limone e si sistema davanti all’immagine del santo, si accende l’incenso liturgico e si recitano le preghiere per l’occasione. Infine ci si reca in chiesa dove si lasceranno consumare le due candele bianche, rivolgendo una preghiera al Sant’Antonio. Attenzione a non girare mai l’immagine del santo verso il muro o a togliergli dalle braccia il bambinello o i gigli che in genere sono presenti nella iconografia: porta male!

La festa di Sant’Antonio ha un’origine ancora più antica: si ritiene che derivi dall’antica usanza di festeggiare il solstizio d’estate con riti propiziatori e legati alla fertilità.